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Van Gogh, i capolavori ritrovati in mostra a Capodimonte

Saranno esposti per tre settimane, al Museo di Capodimonte, i due capolavori di Van Gogh rubati 14 anni fa dalla camorra

MILANO  – Apre oggi, al Museo di Capodimonte a Napoli, l’esposizione “Van Gogh, i capolavori ritrovati”. I due dipinti protagonisti di questa esclusiva mostra  furono sottratti, ad opera della criminalità organizzata, al Van Gogh Museum di Amsterdam nel dicembre del 2002. Le opere, ritrovate in un covo della camorra lo scorso settembre, potranno essere ammirate fino al prossimo 26 febbraio. Dopo la breve esposizione napoletana i capolavori verranno restituiti all’Olanda.

IL RITROVAMENTO DEI CAPOLAVORI – Rubati il 7 dicembre del 2002 dal Van Gogh Museum, si era persa ogni traccia dei capolavori del genio olandese. Il settembre scorso, però, le opere sono state  recuperate dagli uomini del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli. I due dipinti erano stati acquistati dal narcotrafficante Raffaele Imperiale il quale, dopo essere entrato in possesso dei quadri, li aveva nascosti tra due panni di stoffa in un’intercapedine ricavata nella cucina della casa dei genitori a Castellammare di Stabia. Sorprendentemente i due dipinti sono stati ritrovati in buone condizioni, ad esclusione di lievi danni al margine della tela di Nuenen e della perdita di un piccolo frammento pittorico nella veduta. Un adeguato programma di restauro sarà condotto una volta che le opere saranno rientrate in Olanda. Le opere, dal valore stimato di oltre 100 milioni di dollari, sono state annoverate dall’ F.B.I tra le “top ten art crimes”.

LE OPERE –  “Grazie Napoli. Anzi, grazie Napule” ha dichiarato Joep Wijnands, ambasciatore olandese in Italia, durante la cerimonia di riconsegna dei due capolavori di Van Gogh. Si tratta di “Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen” e “Spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta”, opere di fondamentale importanza per la comprensione della prima stagione pittorica dell’artista. L’esposizione, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e finanziata dalla Regione Campania, rappresenta un grande riscatto per la capitale partenopea perché, come ha dichiarato da Sylvain Bellenger (direttore del Museo di Capodimonte), “la Campania non è solo terra di camorra, ma anche di legalità e d’arte”.

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