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A Roma l’estate culturale si anima con ArtCity 2018

Anche quest’anno l’estate romana si anima con ArtCity, edizione 2018, un progetto partito a giugno che andrà avanti fino a novembre con centinaia di iniziative

MILANO – Anche quest’anno l’estate romana si anima con ArtCity, edizione 2018, un progetto partito a giugno che andrà avanti fino a novembre con centinaia di iniziative. Più di 150, per la precisione, eventi culturali che si terranno all’interno dei musei e degli spazi culturali di Roma, dove si spazia dall’arte all’architettura, dalla letteratura alla musica, dal teatro alla danza e all’audiovisivo.

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Le novità

Nel 2017 le manifestazioni di ArtCity hanno visto la partecipazione di quasi 600 000 persone, e anche quest’anno si vuole replicare, grazie alla varietà dell’offerta di eventi. Per esempio, ci saranno percorsi museali ‘speciali’, aperti di notte e di giorno, per esplorare monumenti romani storic in una prospettiva insolita: il Passetto, le prigioni, la stufetta di Clemente VII e le Olearie di Urbano VIII a Castel Sant’Angelo e altri ancora.

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Tanti eventi anche per i bambini

I Bambini e ArtCity è un progetto dedicato ai bambini che propone una modalità innovativa per vivere il patrimonio culturale attraverso l’incontro con le arti sceniche: gli spettacoli – basati appunto sul confronto tra museo e teatro, avranno luogo in tutto il Lazio, dal Palazzo Farnese di Caprarola all’Abbazia greca di San Nilo a Grottaferrata fino a Villa Lante a Bagnaia.

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Perché ArtCity?

“L’idea è creare occasioni di visita attraverso attività pensate su misura, capaci di sfruttare l’attitudine a vivere nuove esperienze che le persone in genere rivelano soprattutto d’estate: questo, naturalmente, tenendo fermi la tutela e il decoro dei luoghi, il rigore scientifico e la qualità artistica. Il progetto mira certamente a diffondere la conoscenza dei luoghi d’arte del Lazio presso cittadini e turisti. Il vero obiettivo consiste però nel farveli tornare, innescando un processo di fidelizzazione che trasformi il Museo in un motore di crescita culturale e di coesione sociale” scrive Edith Gabrielli, direttrice del Polo Museale del Lazio.

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