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Marcel Duchamp, l’inventore del ready-made

Oggi il mondo dell'arte ricorda Marcel Duchamp, uno fra i più importanti e influenti artisti del XX secolo e che diede il via all'arte concettuale

MILANO – Marcel Duchamp è stato uno fra i più importanti e influenti artisti del XX secolo; pittore e scultore dadaista e surrealista, diede il via all’arte concettuale creando i primi ready-made. Artista volubile, il suo stile mutò a seconda dei periodi (prima influenzato dall’Impressionismo e poi dal Fauvismo), scegliendo infine il Dadaismo come tendenza maggiormente rappresentativa del suo modo di essere. Duchamp nacque il 28 luglio 1887 e scomparve il 2 ottobre 1968. Oggi il mondo dell’arte ricorda l’eclettico artista di Fountaine, l’orinatoio rovesciato e di L.H.O.O.Q., la Monna Lisa coi baffi. Duchamp ha inventato il ready-made, ovvero a decontestualizzare un oggetto di uso quotidiano, ma fabbricato industrialmente, elevandolo a opera d’arte. Il termine ”ready-made” deriva dal fatto che l’artista non ha mai creato nulla, perchè tutto è già stato fatto, costruito; lui semplicemente assembla le diverse componenti ottenendo qualcosa di nuovo. In questo sta la vera novità

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I READY-MADE E NEW YORK – A partire dal 1915 e solo fino al 1923, Duchamp creò i cosiddetti ‘ready-made’, oggetti d’uso comune dotati di statuto artistico, tra cui la celebre Ruota di bicicletta, del 1915 appunto. L’anno successivo acquista e firma lo Scolabottiglie. L’operazione riesce grazie al riconoscimento del ruolo di artista da parte del pubblico stesso. In 8 anni produce 21 opere, esperimenti provocatori per delineare i confini di una nuova arte, in forte opposizione con quella del passato: oggetti che privati della loro funzione pratica, assumono lo status di opere d’arte. Nel 1915 Duchamp si trasferisce a New York dove inizia la grande amicizia con Walter e Louise Arensberg; consolida i suoi contatti con Francis Picabia e conosce Man Ray. Nel 1917 realizza il famoso Fountain, che viene rifiutato dalla giuria della Society of Independent Artists. Viaggia prima a Buenos Aires, poi a Parigi, dove incontra tutti i principali esponenti dell’ambiente dadaista, che di lì a qualche anno daranno vita al surrealismo. Nel 1920 è di nuovo a New York. Insieme a Man Ray e Katherine Dreier fonda la Société Anonyme. Assume lo pseudonimo di Rose Sélavy e si cimenta con la fotografia sperimentale. Nel 1964, in occasione del cinquantesimo anniversario del primo ‘Readymade’, in collaborazione con Arturo Schwarz, realizza un’edizione numerata e firmata dei suoi 14 più rappresentativi Readymade.

Per capire a fondo il personaggio e la sua opera consigliamo di leggere Marcel Duchamp: The Afternoon Interviews di Calvin Tomkins.

 

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