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A Lugano la mostra che celebra Diabolik ed Eva Kant

La mostra “Diabolik: Lui e Lei” è una retrospettiva che vuole celebrare il ladro più famoso del fumetto italiano attraverso le opere di alcuni dei suoi disegnatori più importanti

MILANO – In occasione dell’uscita dell’ultimo inedito del fumetto di Diabolik, il quale ha superato ormai gli 800 numeri, ONO arte vuole concentrarsi sulla storia di uno dei personaggi più amati del mondo della letteratura disegnata, sulla sua evoluzione e su quella della protagonista femminile, Eva Kant. La mostra “Diabolik: Lui e
Lei” alla Marco Lucchetti Art Gallery  di Lugano è una retrospettiva che vuole celebrare il ladro più famoso del fumetto italiano attraverso le opere di alcuni dei suoi disegnatori più importanti: Giuseppe Palumbo con Matteo Buffagni e Stefano Babini.

Come è nato Diabolik

Diabolik nasce dalla penna di Angela Giussani nel 1962 per i tipi della casa editrice Astorina, fondata dalla Giussani
stessa. Angela verrà presto affiancata dalla sorella Luciana. L’autrice pensa ad un prodotto che si rivelerà vincente sia
nella forma che nei contenuti. Il piccolo formato tascabile, in seguito tanto imitato, è perfetto per i pendolari che
cercavano una veloce lettura di intrattenimento con una dimensione comoda da riporre nella tasca della giacca, mentre la tematica noir era pienamente in linea con i gusti dei tempi.
Un soggetto come Diabolik aveva ovviamente dei precedenti illustri, dal ladro assassino Fantomas a quello gentiluomo Arsenio Lupin, ma il successo del epigono italiano fu dovuto alla tridimensionalità del personaggio che matura e muta col proseguire delle sue avventure e soprattutto, dal suo accostamento ad una controparte femminile: Eva appunto.

Diabolik ed Eva Kant

I due si conoscono nel terzo numero  quando Diabolik cerca di rubare ad Eva un prezioso anello e lei diviene subito la sua compagna di vita e di misfatti. Il personaggio di Eva subisce però, nel tempo, una grande evoluzione: nelle prime storie aveva un ruolo decisamente subalterno a Diabolik dove spesso veniva ritratta mentre si disperava per essersiritrovata in una vita dalla quale non poteva fuggire per il grande amore nutrito per il criminale. Passano gli anni e il rapporto sia sentimentale che di partnership tra i due diventa di perfetta uguaglianza, diversamente da quanto accade nella quasi totalità dei rapporti tra partner in altri fumetti. Eva si evolve e si emancipa diventando lo specchio dell’evoluzione della società. Eva è la controparte ideale di Diabolik ed arriva ad influenzarlo nel profondo, ma è e diventa, anche un moderno modello di stile e femminilità, fino ad imporsi come icona visiva sia nella pubblicità che nella moda. Non a caso il fumetto trovò e trova anche oggi grande fortuna nel pubblico composto da donne e ragazze, cosa non scontata per il genere.
È proprio questa dinamica di coppia e questa evoluzione che la mostra vuole indagare attraverso le tavole originali, i bozzetti preparatori e i disegni di Palumbo, Buffagni e Babini.
La mostra inoltre, presenta nel giorno della sua uscita in edicola, l’albo inedito “Il primo amore” dedicato al
cinquantacinquesimo “compleanno” di Eva Kant, di cui saranno esposte anche le tavole disegnate da Giuseppe Palumbo

Photocredit: Diabolik©Astorina S.r.l.

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