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Londra celebra i 50 anni dei Pink Floyd con una mostra retrospettiva

Il percorso in programma al Victoria and Albert Museum si sviluppa in maniera cronologica presentando singolarmente ogni album prodotto dalla band e mostrandone la storia

MILANO – THE PINK FLOYD EXHIBITION:THEIR MORTAL REMAINS, in programma dal 13 Maggio al Victoria and Albert Museum di Londra e curata da Victoria Broackes insieme allo storico direttore creativo dei Pink Floyd Aubrey Powell e al direttore dell’Iconic Entertainment Studio Michael Col, va oltre il classico concetto di mostra: è più che altro un viaggio, quasi sensoriale, che affronta la storia della band sotto numerosi aspetti e secondo diversi punti di vista. Un insieme di installazioni, musiche e luci che che catapulta il pubblico alla fine degli anni sessanta per accompagnarlo lungo il percorso che ha reso unica la musica di questo gruppo che ha segnato una svolta nel mondo del suono.

IL PERCORSO – Si può dire che la mostra non è  divisa in sezioni tematiche; il percorso si sviluppa infatti in maniera cronologica presentando  singolarmente ogni album prodotto dalla band e mostrandone la storia attraverso i testi originali – accompagnati da annotazioni e correzioni –  fotografie e filmati inediti o di interviste recenti – il cui audio guida ogni visitatore attraverso le cuffie fornite all’ingresso, rendendo il tutto ancora più suggestivo.

LE ORIGINI DELLA BAND – Si parte dalle origini, quando i Pink Floyd erano ancora semplici studenti di architettura all’attuale University of Westminster ma già la creatività traspariva dai loro disegni tecnici e David Gilmour non era parte del gruppo, passando per gli strumenti e le attrezzature musicali – più di 50 pezzi che includono la celebre chitarra Back Start di Gilmour e la chitarra Ovarion a 12 corde suonata da Water- fino ai pupazzi gonfiabili  protagonisti degli album Wish You Were Here e The Wall( di cui viene presentata una ricostruzione a grandezza naturale alta 7,2 metri ) e ancora le illustrazioni originali delle copertine, I contratti e le lettere dello studio di registrazione e della casa discografica.

L’ULTIMO CONCERTO – La parte finale della mostra consiste in una stanza vuota le cui pareti sono adibite a maxi schermi sui quali viene proiettato Comfortably Numb versione live dall’ultimo concerto dei Pink Floyd del 2005. Un’esperienza unica, magica quasi, sia per I più fedeli amanti della loro musica, sia per coloro che li hanno scoperti da poco. Si uscirà da questo viaggio nel tempo con la pelle d’oca e l’entusiasmo nel vene; quasi come accade ad un concerto.

Alice Turiani

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