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Lisbona, i bagni pubblici diventano opere d’arte

A Lisbona l'azienda Oli, in un progetto integrato con la municipalità, ha riqualificato dieci bagni pubblici della città con altrettanti giovani artisti.

MILANO – Progettare spazi urbani spesso vuol dire capovolgere l’immagine che abbiamo di un luogo. Questo quello che ha cercato di fare a Lisbona l’azienda Oli, in un progetto integrato con la municipalità, per riqualificare dieci bagni pubblici della città. Altrettanti giovani artisti  sono quindi stati coinvolti per ridefinire, attraverso le forme e mezzi più varie, questi luoghi urbani non propriamente ameni. Eccone alcuni:

BURRY BUERMANS – Belga trapiantato in Portogallo, Burry Buermans trae ispirazione dai colori vividi delle grafiche anni Sessanta. Contrasti cromatici e figure definiscono i suoi collage: non solo sovrapposizioni di immagini ma spesso anche di materiali. L’autore predilige i dettagli e, anche in questa singolare installazione, ha deciso di inserirne di molteplici, richiedendo allo spettatore di dedicare il giusto tempo alla scoperta dei particolari.

Lisbona, i bagni pubblici diventano opere d'arte

ANA VALEZ –  Vive e lavora fra le sue sponde dell’Atlantico, fra il Portogallo e gli USA, focalizzandosi sia su esposizioni collettive che su singole opere personali. Ana vede se stessa come una produttrice di cultura, in cui l’opera artistica partendo da una scoperta individuale assume un valore comune. Ultimamente si concentra molto sulla natura e sugli oggetti che la circondano, che nei suoi quadri vengono resi con colori vivi e tinte forti, accese: un “bagno” di vita e colore che ha investito anche quello pubblico che le è stato affidato a Lisbona.

Lisbona, i bagni pubblici diventano opere d'arte

MAISA CHAMPALIMAUD – Lusitana, ama le linee nette, quasi serigrafiche, negativi e collage, stampe e sovrapposizione. Questa miriade di stimoli si è riversata sulle pareti dello spazio affidatole, per il quale ha scelto una grafica pop in cui stelle, strisce, statue della libertà e Marilyn in déshabillé esplodono ed avvolgono lo “spettatore”.

Lisbona, i bagni pubblici diventano opere d'arte

XANA FLORESTA – L’artista ha riportato all’interno del suo spazio un’installazione che aveva già proposto in altre esposizioni, non si tratta di riciclo ma di una riflessione di lungo periodo sul rapporto fra le nostre aree di confort -le abitazioni moderne- e la natura. Qui la riflessione diviene ancora più puntuale in quando l’artista si è concentra sullo spogliare il bagno di tutte le idee di naturalità di cui si è rivestita, facendola tornare il simbolo di lusso ed igiene a cui quasi 2,6 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso.

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