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L’Adorazione dei Magi, arriva a Milano il capolavoro di Albrecht Dürer

Inaugurato il nuovo complesso Museale dei Chiostri di Sant’Eustorgio che unisce il Museo Diocesano, il Museo di Sant’Eustorgio con la Cappella Portinari e la Basilica di Sant’Eustorgio

MILANO – Oggi prende il via una serie di iniziative per festeggiare i primi 15 anni di attività del Museo Diocesano, nato nel 2001 per volontà del cardinale Carlo Maria Martini. Per l’occasione, viene inaugurato il nuovo complesso Museale dei Chiostri di Sant’Eustorgio che unisce, in una sola entità, il Museo Diocesano, il Museo di Sant’Eustorgio con la Cappella Portinari e la Basilica di Sant’Eustorgio. Il fulcro delle celebrazioni sarà l’esposizione, in programma fino al 5 febbraio 2017, de L’Adorazione dei Magi, il capolavoro di Albrecht Dürer (Norimberga, 1471-1528), straordinario protagonista del Rinascimento tedesco ed europeo, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Il percorso di visita si concluderà nella basilica di Sant’Eustorgio con l’esposizione del reliquiario, espressione del gusto dell’oreficeria lombarda di inizio Novecento, che conserva le reliquie dei Magi. Proprio nella basilica di Sant’Eustorgio sono custodite le reliquie dei re Magi, che la tradizione vuole siano state donate nel IV secolo dall’imperatore di Costantinopoli allo stesso Eustorgio, vescovo di Milano.

L’OPERA L’Adorazione dei Magi (tavola, cm 99,5 x 113,5) è stata realizzata da Albrecht Dürer alla soglia del suo secondo viaggio in Italia. L’artista infatti tra il 1494 il 1495 si spostò da Norimberga e intraprese un percorso tra vari centri della produzione artistica italiana (forse Padova, Mantova e Venezia) entrando in contatto diretto con la cultura umanistica. Alla metà del primo decennio del Cinquecento compie il secondo viaggio, desideroso di aggiornarsi sulle ultime novità proposte dai grandi maestri del Rinascimento italiano di cui era venuto a conoscenza anche attraverso la circolazione di stampe di riproduzione. L’Adorazione riprende uno schema iconografico abbastanza tradizionale: la Vergine mostra il bambino ai tre Magi, che portano in dono oro incenso e mirra; i Magi sono raffigurati di etnie diverse e con tre differenti età. Il maestro tedesco interpreta la scena con fantasia e raffinatezza, mostrando grande originalità sia nella resa espressiva e negli atteggiamenti dei personaggi sia nella definizione degli abiti, degli oggetti e dello sfondo. L’opera è datata “1504” e firmata con il caratteristico monogramma “AD”; firma e data che l’artista pone sulla pietra grigia collocata in primo piano vicino alla Madonna.

ATTENZIONE ROVINE CLASSICHE – Come nelle altre opere eseguite tra il primo e il secondo soggiorno italiano, anche in questa tavola Dürer dimostra una grande attenzione alle rovine classiche, raffigurate in secondo piano, ma anche una predilezione per il paesaggio italiano, visibile sullo sfondo in lontananza. La soluzione dello sfondo, in particolare, sembra anche tener conto dell’Adorazione dei Magi di Leonardo (Firenze, Uffizi), che forse l’artista aveva avuto modo di conoscere durante il suo primo soggiorno italiano.

 

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