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Kiki e Ray, un amore ruggente

La relazione durò sei anni e Man Ray, diventato uno dei maggiori esponenti del dadaismo, la ritrasse in centinaia di foto

MILANO – Alice Prin (Châtillon-sur-Seine, 2 ottobre 1901 – Parigi, 29 aprile 1953), soprannominata anche Kiki de Montparnasse o la Reine de Montparnasse è stata una modella francese, una delle figure centrali della ruggente Parigi degli anni ’20. Tra le sue tante infatuazioni e relazioni una fu destinata a cambiare la storia dell’avanguardia bohémien: quella con Man Ray (Filadelfia, 27 agosto 1890 – Parigi, 18 novembre 1976), di cui divenne la musa ispiratrice.

LA MUSA EROTICA – Il suo nome completo era Alice Ernestine Prin. Ernest Hemingway – che scrisse la prefazione della sua autobiografia – disse di lei: “Kiki fu la regina di Montparnasse più di quanto la regina Vittoria lo fosse dell’era vittoriana”. Bella e chiacchierata, la modella di Parigi, tra le più invidiata Reine delle notti mondane, aveva avuto già una liason con il pittore giapponese Foujita. Ritratta con acume dal genio di Modigliani, per Ray divenne la musa delle muse. Tra le opere più provocanti ritroviamo la celebre “Violon d’Ingres” che scandalizzò Parigi e non solo. L’artista sovrappose il fotogramma del corpo nudo della sua musa marcandola con i segni ad effe del violoncello. Il corpo della donna divenne così uno strumento da suonare, distaccandosi così dalle idealizzazioni classiche.

 

KIKIV

 

KIKI E  MAN – I due si incontrarono a La Rotonde, il più famoso caffè parigino degli anni Venti. Lo stesso posto dove l’artista Moise Kisling, una volta apostrofò  Kiki gridando: “Ecco la nuova puttana di Montmartre”. L’uomo rimase impressionato dalla donna, la cui natura libera e provocatoria era ai limiti dello scandalo. Kiki lo conobbe nel 1921, Man la notò subito. La donna stava seduta in maniera scomposta per protestare contro il cameriere che dubitando della loro “rispettabilità” non voleva ascoltarle: “Non ci vuole servire perché pensa che siamo due puttane?“. Ray, appena arrivato dagli States, rimase colpito dalla spregiudicatezza della donna e le chiese di posare per lui. Kiki  temeva però che la macchina fotografica mettesse in risalto i suoi difetti fisici. Ray la persuase tanto che lei lo raggiunse al suo albergo. Fu subito amore: “il primo pomeriggio non facemmo neanche uno scatto“. La relazione durò sei anni e Man Ray, diventato uno dei maggiori esponenti del dadaismo, la ritrasse in centinaia di foto. Kiki era un’attrice,modella ma ballava anche il can can al Jockey. Le sue esibizioni dall’alto tasso erotico, non indossava le mutandine e ubriaca improvvisava canzoni di dubbio gusto, irritavano però il fotografo americano. Sempre presente e gelosissimo, era solito  litigare con la sua musa nel famoso locale notturno. Non mancavano schiaffi e spinte con tanto di calci e oggetti che la ballerina scagliava addosso al suo amante. Strappi e botte per una storia di passione che scandalizzò e segnò  per sempre la Parigi della Belle Époque.

 

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