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In Toscana l’esoterico Giardino dei Tarocchi ispirato a Dalì

Il "Giardino dei Tarocchi” è il giardino delle sculture di Niki de Saint Phalle ispirato al gioco dei tarocchi e realizzato a partire dagli anni cinquanta

MILANO – L’estro dell’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle ha dato vita a quello che oggi è conosciuto come il Giardino dei Tarocchi. Ci troviamo nei pressi di Pescia Fiorentina in Toscana, dove a popolare questo giardino esoterico sono statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi. La realizzazione del progetto ha preso avvio alla fine degli anni settanta ed é terminata solo nel 2002, al momento della scomparsa dell’artista.

LA STORIA – E’ il 1955 quando durante un viaggio in Spagna, Niki de Saint Phalle scopre l’opera di Antoni Gaudí e ne sarà fortemente influenzata. In particolare sarà il Parc Güell a Barcellona ad avere grossa importanza nella sua decisione di costruire un suo giardino di sculture, ispirandole inoltre a fare di materiali diversi ed oggetti trovati gli elementi principali della sua arte. I successivi viaggi e incontri con altri artisti faranno maturare in Niki il desiderio di creare creare un giardino di sculture le quali si dovrebbero basare sulla simbologia delle carte dei tarocchi. Tra il 1978 e il 1979 Niki dà il via ai lavori per il suo Giradino dei Tarocchi sulla proprietà terriera di Carlo e Nicola Caracciolo, a Garavicchio nel Sud della Toscana. Ad aiutarla nel progetto sarà l’aiuto di amici e seguaci oltre a quello di numerosi abitanti del luogo. Quando si dedica alle sue opere, le esperienze nel Giardino dei Tarocchi sono decisive per Niki e il suo modo di comportarsi con i materiali, in particolare con i mosaici multicolori di tessere musive di vetro per specchi e di ceramica. Seguirà un periodo di malattia per l’artista che la costringerà a dedicarsi ai lavori con maggiore frequenza. Il 21 maggio 2002 Niki de Saint Phalle muore all’età di 71 anni in California. Secondo le sue ultime volontà la progettazione Giardino dei Tarocchi dovrà avere fine al momento della sua morte. L’8 di luglio 2002 la Fondazione “Il Giardino dei Tarocchi” sarà riconosciuta ufficialmente da parte delle Regione Toscana.

LE SCULTURE –  Il sogno magico e spirituale della vita di Niki prende forma nella realizzazione del suo giardino. Gran parte della sua vita è stata dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate. L’architetto ticinese Mario Botta ha disegnato il padiglione di ingresso, uno spesso muro di recinzione con una sola grande apertura circolare al centro, pensato come una soglia che divida nettamente il Giardino dalla realtà quotidiana. Le sculture ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, dense di significati simbolici ed esoterici, sono l’ultima tappa di un percorso artistico iniziato da Niki a metà degli anni Sessanta, dopo aver abbandonato il Nouveau Réalisme per la creazione delle cosiddette “Nanas“, enormi e sinuose figure femminili percorribili ed abitabili, la prima delle quali – La Hon – venne realizzata nel 1966 per il Museo di Stoccolma e la più famosa delle quali, la Tête, fu terminata nel 1973 nel bosco di Milly-la-Foret in Francia e dichiarata monumento nazionale dal presidente Mitterrand.

 

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