MILANO – Giovanni Antonio Canal, o più semplicemente il Canaletto (Venezia, 17 o 18 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768), è stato un pittore e incisore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia, noto soprattutto come vedutista. E’ stato anche un importante incisore. I suoi quadri, oltre a unire nella rappresentazione topografica architettura e natura, mostrano un’attenta resa atmosferica. Insistendo sul valore matematico della prospettiva, l’artista si avvaleva talvolta della camera ottica, un antenato della macchina fotografica.
LA VITA – Figlio del pittore Bernardo Canal, da qui il suo soprannome Canaletto, e Artemisia Barbieri, vive le sue prime esperienze pittoriche con il padre scenografo e il fratello. Come loro si occupa della pittura di fondali per il teatro. Il viaggio a Roma successivamente segna il suo imprinting artistico.
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LA PRODUZIONE ARTISTICA – Le sue prime opere note firmate, datate 1723, sono due Capricci, entrambi conservati in collezioni private. Per capricci si intende disegni fantasiosi e ghiribizzi, lontani dai temi religiosi o etici predominanti al tempo. Acquisita una notevole fama, il Canaletto comincia a essere notato dai committenti inglesi e dal banchiere e console Joseph Smith, il maggiore intermediario fra lui e i clienti britannici. Verso il 1740 il mercato del Canaletto si riduce drasticamente quando la Guerra di successione austriaca (1741-1748) per questo l’artista si trasferisce a Londra.
GLI ULTIMI ANNI – Fu lui ad esportare “il mito di Venezia” all’estero con le sue straordinarie opere. Canaletto torna nella città natale tra il 1756 e il 1757 per non spostarsi più. Qui viene eletto, grazie a un quadro di Capriccio, all’Accademia Veneziana. Canaletto continua a dipingere fino alla sua morte avvenuta nel 1768.