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I ritratti di Goya e Guido Reni in mostra a Pontedera

A Pontedera quest'estate saranno in mostra due dipinti del pittore spagnolo Francisco Goya ed uno del pittore e incisore italiano di Guido Reni

MILANO – Lo straordinario talento artistico dei maestri Goya e Guido Reni, arriva questa estate al Palp di Pontedera in una mostra curata da Pierluigi Carofano. L’esposizione intitolata Goya e Guido Reni. Tesori d’arte al Palp, è aperta al pubblico dal 15 giugno al 10 agosto 2017  ed è promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera e dal Comune di Pontedera. Un corredo tecnologico di video e filmati, renderà questa mostra un evento straordinario di comunicazione e di divulgazione culturale, raggiungendo il grande pubblico con i nuovi metodi di fruizione esperienziale applicati al bene culturale.

PRIMO AUTORITRATTO – Le opere in mostra di Francisco Goya, sono due autoritratti realizzati dal maestro spagnolo a circa dieci anni di distanza. L’autoritratto cronologicamente più antico, del 1771, è l’Autoritratto giovanile, probabilmente eseguito dal pittore mentre era ancora in Italia. Le fattezze del ritratto sono quelle di un giovane venticinquenne, vestito con una giubba da viaggio, a dimostrazione del suo arrivo in Italia a spese proprie. Il dipinto sembra riassumere tutte le esperienze che il giovane Goya aveva appreso durante il suo soggiorno romano ed in particolare gli insegnamenti nel genere ritrattistico impartiti da Pompeo Batoni. E’ interessante notare come, sin da questa sua prima prova, egli abbia saputo distaccarsi nettamente dai modi enfatici e sempre in posa della ritrattistica encomiastica per offrirci un’immagine naturale e vivace di se stesso.

SECONDO AUTORITRATTO – Il secondo Autoritratto in mostra, è stato riscoperto solo recentemente in una prestigiosa collezione privata a causa della sporcizia che ne impediva ogni lettura critica. Una volta pulito dalle vecchie vernici e ridipinture, il dipinto ha mostrato il suo vero volto, ovvero quello di un’opera di eccezionale bellezza. Nell’angolo inferiore sinistro del quadro, appare anche una sorprendente firma “Goya” di colore rosso che, per la sua dimostrata autenticità, rende inequivocabile, la sua attribuzione al grande pittore aragonese. Alla forza espressiva del volto si accompagna una forza pittorica senza precedenti: per lo spessore dell’impasto e il trattamento della materia pittorica, il viso più che dipinto sembra essere scolpito. L’impostazione con il busto di profilo, il viso rivolto allo spettatore e i suoi particolari tratti somatici, pongono il ritratto in stretta relazione con altre due opere dell’artista che ripetono una tale tipologia.

TERZO AUTORITRATTO – Il terzo dipinto è Susanna e i vecchioni, uno straordinario inedito del maestro bolognese Guido Reni. La tela appartiene a quella serie di opere ‘non finite’, lasciate da Reni stesso in fase di abbozzo. Una scelta, questa, che torna sistematicamente nella fase inoltrata della carriera del pittore in relazione ad una precisa ricerca espressiva, volta a perseguire una pittura sempre più smaterializzata e idealizzata.  Nel dipinto proposto a Pontedera la pennellata lascia emergere il libero andamento del pennello in un gioco di studiati contrappunti tra pieni e vuoti, in cui anche il colore della preparazione acquista un ruolo di protagonista. Per queste caratteristiche il dipinto potrebbe essere attribuito all’ultima fase dell’artista, tenendo tuttavia presente che la pratica del ‘non finito’, non appartiene solo ai suoi ultimi anni.

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