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Guernica, l’insuccesso durante l’Expo di Parigi

La famosa opera di Pablo Picasso venne esposta per la prima volta all' Expo di Parigi nel 1937. L'opera, mal posizionata, non ottenne il successo sperato

MILANO – Molte opere di artisti famosi, hanno raggiunto il successo sperato molto tempo dopo la loro realizzazione. E’ quanto accaduto all’ormai celebre opera “Guernica” di Pablo Picasso, esposta per la prima volta il 12 Luglio 1937 all’ Esposizione Universale di Parigi. Dall’insuccesso iniziale, come spiega ilsole24ore, oggi è considerata in tutto il mondo come l’opera che meglio ha saputo raccontare l’assurdità della guerra.

IL PERIODO E CREAZIONE DEL QUADRO – Picasso accettò di decorare il padiglione della Spagna repubblicana all’Esposizione di Parigi, programmata tra Maggio e Novembre di quell’anno, nel periodo in cui la Spagna stava riportando le ferite della guerra civile. L’idea iniziale del quadro era molto diversa da quella che si rivelerà più tardi. Si pensa, infatti, che Picasso inizialmente stesse lavorando alla raffigurazone del generale Franco, fino a quando il il 27 aprile 1937 giunse a Parigi la tragica notizia del bombardamento della città di Gernika, capitale culturale della Nazione Basca. Quello che ormai si presentava davanti agli occhi di tutti, era un odioso eccidio di civili colpiti da un improvviso raid dell’aviazione nazifascista. Fu questa sconvolgente notizia a far stimolare qualcosa nell’animo creativo dell’artista. Da quel momento, così, Picasso decise di abbandonare il lavoro svolto fino a quel momento per dedicarsi completamente alla nuova opera. Prima di arrivare a un’idea definitiva, molti furono i disegni di prova che poi riprodusse nella gigantesca tela, alta tre metri e mezzo e lunga quasi otto. Entusiasta del suo lavoro che stava prendendo vita poco alla volta, decise di aprire le porte del suo atelier a svariati artisti e intellettuali. Una scelta che si rivelò come una strategica mossa di marketing e che permise di far conoscere in anteprima l’opera, prima che fosse terminata, ai più giudiziosi influenti della scena artistica e letteraria del tempo.

EXPO DI PARIGI – Secondo i piani, l’esposizione di Parigi doveva essere inaugurata il 1 Maggio, in concomitanza con la Festa del Lavoro. La sua apertura però, fu per forza di cose rimandata al 24 Maggio a causa di scioperi dei lavoratori e scontri tra manifestanti, gruppi estremisti e polizia. L’inaugurazione si rivelò una vera e propria delusione, considerando anche che la Spagna repubblicana, a seguito di vari problemi, posticipò la sua inaugurazione al 12 Luglio, nonostante Picasso avesse terminato la sua opera nella metà di Giugno. L’esordio trionfante tanto atteso nella prima esposizione di Guernica al pubblico, si dimostò un vero fiasco. L’iniziale insuccesso fu scaturito con molta probabilità dalla collocazione poco strategica all’interno del padiglione. Prima di poter osservare Guernica, infatti, bisognava imbattersi in tre imponenti sculture e poi scendere verso un palcosenico attraverso un cortile aperto.  Anche qui però la tela non era l’unica ad essere esposta, bensì, era circondata e quasi nascosta da un alto numero di altri dipinti di artisti spagnoli, tra i quali figuarava anche Mirò, e che ritraevano analogamente a Guernica, le difficoltà vissute dalla Spagna in quel lasso di tempo.

LA CRITICA – L’attenzione che il pubblicò riservò all’opera di Picasso fu modesta, nonostante la pubblicità che era stata portata avanti già nei mesi precedenti, per non parlare delle cattive considerazini che non tardarono ad arrivare da parte dei critici. Guernica fu subito vista come un insieme di parti di corpo buttate a caso che anche un bambino avrebbe saputo disegnare. A colpire ancor di più nel profondo Picasso fu, però, anche il cattivo giudizio ricevuto dai baschi verso la sua opera, che la conisideravano come una delle più scadenti opere realizzate al mondo. Nonostante l’insuccesso iniziale, l’opera iniziò a riscuotere giudizi positivi subito dopo la chiusura dell’Expo, quando il quadro si fece conoscere poco alla volta nel mondo fino a essere considerato come l’opera più significativa e che meglio ha saputo esprimere l’orrore della guerra.

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