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George Pierre Seurat, il padre del Puntinismo

Il mondo dell’arte oggi ricorda la nascita di George Pierre Seurat. Tra gli artisti più rivoluzionari dell’Ottocento, fu il pioniere del puntinismo

MILANO – Il mondo dell’arte oggi ricorda la nascita di George Pierre Seurat, avvenuta a Gravelines nel 1891. Tra gli artisti più rivoluzionari della metà dell’Ottocento, fu il pioniere del movimento puntinista. Tra le sue opere più note ricordiamo “Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte” e “Un bagno ad Asnières”.

Inizi

Georges Pierre Seurat nasce il 2 dicembre del 1859 a Parigi. Sin da piccolo apprezza la pittura e il disegno, grazie anche agli insegnamenti dello zio Paul, un pittore dilettante: così, nel 1876 si iscrive alla scuola comunale di disegno, dove conosce Edmond Aman-Jean. Qui Georges ha l’opportunità di copiare i disegni di maestri come Raffaello e Holbein, ma anche esercitarsi su calchi in gesso: conosce, quindi, le opere di Ingres, di cui ammira il plasticismo e le linee pure.

Studi e formazione

Allievo piuttosto serio anche se non particolarmente talentuoso, si dedica alla lettura di testi teorici come la ‘Grammatica dell’arte del disegno’ di Charles Blanc, membro dell’Accademia francese che aveva messo in evidenza l’influenza determinata dall’accostamento di colori, interrogandosi sui rapporti tra tonalità primarie e tonalità complementari. Nel 1878 Seurat si iscrive alla Scuola delle Belle Arti, dove segue i corsi di Henri Lehmann e legge la ‘Legge del contrasto simultaneo dei colori’, testo scritto dal chimico Michel Eugene Chevreul, che gli apre un mondo nuovo a proposito dello studio dei colori: secondo Chevreul, infatti, la posa di un colore non permette solo di colorare una certa parte di tela, ma anche di colorare la parte di tela circostante con il suo colore complementare. Nel frattempo Georges frequenta il Louvre con assiduità, rendendosi conto che le teorie sui colori da lui apprese in realtà venivano già messe in pratica da Delacroix e dal Veronese, anche se in modo empirico, e studia le copie della ‘Leggenda della Vera Croce’ realizzata da Piero della Francesca. Poco dopo rimane profondamente colpito, insieme con Ernest Laurent, da una Mostra degli Impressionisti in scena in avenue Opèra in cui vengo esposte opere di Pissarro, Monet, Degas, Mary Cassatt, Gustave Caillebotte e Jean-Louis Forain. Colpito da quella corrente artistica, si rende conto che l’istruzione accademica per lui non è più sufficiente, e abbandona quindi la Scuola di Belle Arti: inizia, in questo periodo, a realizzare le prime tele, dopo aver letto anche il leonardesco ‘Trattato della pittura.

Nascita del puntinismo

Interessatosi ai fenomeni luminosi, rifiuta le pennellate irregolari della pittura impressionista, e si dedica invece al puntinismo, una tecnica che prevede di applicare pennellate piccole e giustapposte di colore puro sul fondo bianco. Il manifesto del puntinismo (o pointillisme, alla francese), è ‘Una domenica pomeriggio all’Ile de la Grande Jatte’ (risalente al 1886 e attualmente conservato all’Art Institute di Chicago), in cui personaggi ieratici e geometrizzati vengono posizionati all’interno di uno spazio regolare: in ogni caso, la prima opera di rilievo di Seurat risale a due anni prima: è ‘Un bagno ad Asnières’, e viene esposta al Salone degli Indipendenti (attualmente è alla National Gallery di Londra). Influenzando artisti singoli come Van Gogh e Gauguin ma anche l’intero movimento artistico della pittura moderna, Seurat sta inconsapevolmente accogliendo l’eredità degli Impressionisti e ponendo le basi del Cubismo, del Fauvismo e addirittura del Surrealismo. Nel 1887 egli spedisce ‘La Modella in piedi’, uno dei suoi studi, al Terzo Salone degli Indipendenti, in cui espongono Maximilien Luce e altri esponenti del divisionismo: l’anno successivo, invece, sarà la volta della ‘Parata del circo’ e de ‘Le modelle’, ‘Les Poseues’. Con ‘Le modelle’, l’artista vuole rispondere alle critiche di chi sostiene che la sua tecnica pittorica può essere utilizzata per ritrarre paesaggi e panorami ma non soggetti e figure, che risulterebbero prive di vita e legnose. Pertanto, questo quadro mette al centro della scena la figura umana, e lo impegna per diverse settimane. A dispetto delle difficoltà iniziali, riesce nel suo tentativo, apportando per altro alcune novità nel suo modo di agire: per esempio delineando con un bordo dipinto il perimetro della tela, in maniera tale da rimuovere lo stacco bianco che la circoscrive solitamente. Per ‘Le Modelle’, come per le opere successive, i dipinti e i disegni preparatori realizzati sono pochi: è come se il pittore si concentrasse in misura maggiore sulle astrazioni e sempre meno sulla realtà, sui rapporti cromatici.

Ultime opere e la morte

Gli ultimi lavori del pittore affrontano figure in movimento in ambienti illuminati in maniera artificiale e in manifestazioni quasi sfrenate. Anche i soggetti scelti lo testimoniano: basti pensare alle ballerine dello Chahut o agli artisti dell’incompiuto ‘Il circo’, esposto nel marzo del 1891 agli Indipendenti. Sarà quella l’ultima apparizione pubblica di Georges Seurat, che muore la mattina del 29 marzo 1891 dopo un forte mal di gola tramutatosi in una violenta influenza. La causa ufficiale della morte è un’angina, anche se la verità non è mai stata resa nota: probabilmente Seurat aveva contratto un’encefalite acuta, che in Francia quell’anno aveva già provocato diverse morti, o una difterite. Due settimane dopo il decesso di George, anche suo figlio morirà di encefalite.

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