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Danimarca, l’artista Weiwei contro la confisca dei beni ai profughi

L’artista e dissidente cinese Ai Weiwei ha deciso di sospendere la sua mostra come forma di protesta

MILANO – L’artista e dissidente cinese Ai Weiwei ha deciso di sospendere la sua mostra a Copenaghen come forma di protesta contro la riforma sul diritto d’asilo adottata dal Parlamento danese.

LA PROTESTA – Una nuova legge consente alla Danimarca di confiscare gli oggetti di valore dei rifugiati per contribuire a pagare il loro soggiorno nel Paese. La legge, che è stata approvata dal Parlamento martedì, richiede ai rifugiati di consegnare tutti i beni del valore di oltre 10.000 corone, o circa $ 1450. Weiwei ha fatto l’annuncio su Instagram e la Faurschou (la galleria d’arte contemporanea che avrebbe dovuto ospitare la mostra fino ad aprile) ha confermato che la mostra “Rotture” avrebbe chiuso prima del previsto.

LA LEGGE – Il testo appena approvato è stato criticato pesantemente dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e delle organizzazioni per il rispetto dei diritti umani. Oltre al sequestro dei beni dei rifugiati per finanziare il loro soggiorno in Danimarca (eccezione fatta per “beni sentimentali” come le fedi nuziali) prevede l’allungamento dei tempi per il ricongiungimento familiare da 1 a 3 anni.

AI WEIWEI – Per le sue posizioni critiche contro il governo cinese Weiwei ha scontato 3 mesi di carcere nel 2011. Successivamente è stato privato per 4 anni del passaporto. Attualmente sta lavorando alla realizzazione sull’isola di Lesbo di un memoriale per le vittime delle traversate nel Mediterraneo.

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