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Addio a Eugenio Carmi, il “fabbricante di immagini”

Si è spento a Lugano ieri pomeriggio, proprio oggi avrebbe compiuto 96 anni

MILANO – E’ morto a Lugano Eugenio Carmi (Genova, 17 febbraio 1920 – Lugano, 16 febbraio 2016) è stato un pittore italiano. Esponente dell’astrattismo italiano, nel 1966 ha esposto alla Biennale di Venezia. E’ morto ieri pomeriggio a Lugano, avrebbe compiuto oggi 96 anni.

L’ARTISTA ESULE – Eugenio Carmi, esule in Svizzera a causa delle persecuzioni razziali, completa gli studi a Zurigo. Tornato in Italia dopo la fine della Guerra riprende gli studi artistici (iniziati durante l’adolescenza) a Genova sotto la guida dello scultore Guido Galletti (1946) e a Torino come allievo di Felice Casorati. A Boccadasse Carmi apre il suo primo studio di pittura, mentre contemporaneamente lavora come grafico pubblicitario e diventa membro dell’Alliance Graphique Internationale (1954). Anni fertili per l’arista nei quali alla costante attività di pittore nel suo studio affianca iniziative artistiche tra le più importanti degli anni Sessanta in Italia. Dal 1956 al 1965 è responsabile dell’immagine per l’impianto siderurgico di Cornigliano (Italsider).  Carmi viene influenzato dall’ambiente industriale, cui lui è strettamente legato attraverso la direzione artistica dell’industria siderurgica Italsider. In seguito la sua arte è maggiormente concentrata in studio, pur con altre incursioni nell’arte applicata. Dalle geometrie piatte degli anni ’70 Carmi giunge alla materia delle ultime opere, incentrate sul tema delle leggi matematiche della natura.

IL FABBRICANTE DI IMMAGINI – Di indole curiosa e generosa, aveva una grande passione per la scienza ma per lui l’arte era creare bellezza. Pluripremiato in Italia e all’estero, nel 2000 le sue opere vengono esposte alla Camera dei Deputati: è uno dei pochissimi italiani a figurare nel catalogo 2016 del Moma, il Museum of Modern Arts di New York.

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